Cari fedeli, pellegrini e devoti del Santo Protettore,

vi scrivo con sincera gratitudine e spirito pastorale dopo la conclusione della solenne processione in onore di San Giacomo Apostolo.

L’evento si è svolto con partecipazione sentita, devozione e responsabilità da parte di ogni persona coinvolta. La festa di San Giacomo rappresenta per noi un momento privilegiato di fede autentica e di comunione ecclesiale. Anche quest’anno avete raccolto con impegno l’eredità di tradizione e spiritualità che caratterizza questa comunità, offrendo un esempio di collaborazione e devozione concreta.

Sono stato informato della diffusione di immagini e video sui social media che hanno suscitato commenti critici; spesso, tali osservazioni ignorano l’intero contesto storico, religioso e territoriale. Vi esorto pertanto a non dare seguito a controversie sterili: la festa è stata condotta con dignita, rispettando il percorso previsto lungo le vie cittadine e collaborando attivamente con le autorità preposte alla sicurezza.

La processione è proseguita senza incidenti gravi. Un episodio tecnico isolato, mostrato in un breve video, è stato prontamente chiarito alle autorità competenti e non è rappresentativo dell’insieme della celebrazione. La processione ha mantenuto la sua piena solennità e caratteristica.

Vi ringrazio con tutto il cuore: l’accoglienza premurosa, la cura delle tradizioni e l’impegno mostrato nel trasporto del fercolo lungo i vicoli stretti della città dimostrano sacrificio, dedizione e autentico fervore religioso. In questo tempo di preghiera – durante l’ottavario di ringraziamento – vi incoraggio a mantenere saldo il vostro legame con la fede e a essere coraggiosi testimoni del Vangelo, come Giacomo

Apostolo ci ha insegnato: fermezza nella convinzione e audacia nel vivere la carità.

Ogni gesto rispettoso, ogni parola pronunciata con pace interiore, è testimone vivente della comunità cristiana che siamo chiamati a rappresentare. La festa di San Giacomo a Capizzi, tra le più antiche della Sicilia – con radici che risalgono all’epoca normanna e aragonese – è oggi ufficialmente inserita nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana (R.E.I.S.), nel libro delle Celebrazioni delle feste e pratiche rituali. È quindi per tutta l’isola un patrimonio spirituale e culturale da amare e custodire.

Nel 2026, celebreremo il 600° anniversario dell’arrivo delle sacre Reliquie di San Giacomo: un’occasione solenne di preghiera, riflessione e di speciale attenzione alle povertà spirituali e materiali che affliggono oggi la nostra comunità.

A chi ci guarda da lontano, rinnovo un caloroso invito: Capizzi è casa di tutti.

Il 26 luglio del prossimo anno, come da tradizione, il suono della campanella sul sagrato del

Santuario sarà rivolto a tutti i fedeli animati da fede e devozione viva. Ritorniamo alla preghiera, riscopriamo ciò che conta davvero. In un tempo segnato dalla sofferenza e dai conflitti, rivolgiamo il nostro pensiero alle vittime delle guerre.

Facciamo di Capizzi un segno concreto di pace: non desideriamo più udire il fragore delle bombe,

ma il suono liberatorio del muro che crolla, sotto lo sguardo benevolo del nostro Santo Protettore.

Con stima,

Don Antonio Cipriano

Parroco e Rettore del Santuario di San Giacomo Apostolo Maggiore – Capizzi